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Trento, 9 gennaio 2025
DEPOTENZIAMENTO DEI SERVIZI POSTALI: GRAVE DISSERVIZIO
Interrogazione a risposta scritta, presentata da Lucia Coppola,
consigliera di Alleanza Verdi e Sinistra

A fine dicembre 2024 è stato chiuso l’ ufficio postale di via Scopoli 53 nel quartiere di Cristo Re. Questa notizia giunge dopo la chiusura degli uffici postali di Ravina, Villazzano e Motorizzazione Civile. Parallelamente è stato ridotta al solo orario mattutino l'apertura delle Poste di Arco, Riva del Garda, Cles, Pergine, Mezzolombardo, Trento 1, Trento 2 e Trento 3. In pratica tutti gli uffici postali in provincia, ad eccezione degli uffici centrali di Trento e Rovereto, saranno aperti solo al mattino. 

Ho raccolto, in particolare, la preoccupazione per la chiusura dell’ufficio postale di via Scopoli in Cristo Re, essendo l’ufficio postale un punto di riferimento non solamente per il rione, ma anche per le comunità di Piedicastello, Vela, Campotrentino e Solteri.

Vengono così penalizzati proprio i cittadini più deboli, in particolare gli anziani, numerosi in questo quartiere, e tutti coloro che non sanno usare i servizi digitali.

Riguardo agli anziani, lasciare i sobborghi privi di sportelli significa metterli nelle condizioni di rinunciare a quell’autonomia così importante anche per la dignità della persona.

Questa preoccupazione è stata esplicitata in più occasioni anche dal Sindaco di Trento Franco Ianeselli.

Il tema della chiusura degli uffici postali si pone purtroppo all’attenzione dei cittadini da molto tempo, tanto che le prime segnalazione e difficoltà da parte degli utenti sono ormai datate. Purtroppo, nonostante interventi e richieste sia dal Consiglio Provinciale che dai Comuni, Poste Italiane continua a fare orecchie da mercante, ignorando che gran parte della popolazione non è nelle condizioni di passare dai servizi cartacei a quelli digitali.

Tutto ciò sta producendo un aumento dei carichi di lavoro per i portalettere, il personale recapito nonché l’accorpamento di sedi di distribuzione, ampliandone a dismisura l’area come in valle dei Laghi/Giudicarie Esteriori o nel Primiero/Borgo Valsugana. Inoltre si produrranno consistenti ritardi nel recapito della corrispondenza. Ricordiamo a questo proposito il migliaio di firme raccolte dai cittadini di Ravina a testimonianza del malessere generale nei confronti di Poste italiane che mira a spostare la propria mission sulla parte commerciale tralasciando il servizio pubblico di consegna della posta.
Segnalo inoltre il consistente calo dei dipendenti delle Poste trentine di circa 1000 unità negli ultimi dieci anni, pari al – 27%.

Tutto ciò premesso

si interroga il Presidente della Provincia per sapere:

se ritenga opportuno interloquire con Poste italiane aprendo un confronto costruttivo e non più rinviabile, teso ad arginare il depotenziamento del servizio che ricade sulla popolazione trentina.

 

      Lucia Coppola

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